Slevogt, Max

Slevogt, Max.png
Cognome: 
Slevogt
Nome: 
Max
Luogo di nascita: 
Landshut (Baviera)
Data di nascita: 
1868
Luogo di morte: 
Neukastel (Renania-Palatinato)
Data di morte: 
1932
Nazionalità: 
Tedesca
Biografia: 

 

Max Slevogt, pittore, disegnatore e incisore tedesco, studiò all'Accademia di Monaco (1884-1889) con J. Herterich e W. von Diez, poi a Parigi all'Académie Julian. Iniziò la sua carriera come illustratore per le riviste « Jugend » e « Simplicissimus ». Nel 1901 si stabilì a Berlino, dove legatosi d'amicizia con il cantante portoghese Francisco D'Andrade, fu da questi presentato a M. Reinhardt e O. Brahm per i quali creò scenografie e costumi. La sua attività di illustratore (Ali Baba, 1903; Sinbad il Marinaio, 1908; Il Flauto Magico, 1920; Macbeth e Faust, parte seconda) e quella di scenografo (Don Giovanni all'Opera di Dresda, 1924) proseguì parallelamente alla carriera di pittore, confermata da incarichi accedemici a Dresda (dal 1915) e a Berlino (dal 1917). Gli si devono inoltre gli affreschi del municipio di Brema e quelli del Golgotha nella Friedenkirche Ludwigshafen-am-Rhein (1931-1932). Insieme con M. Liebermann e L. Corinth, Slevogt è considerato il rappresentante dell'impressionismo tedesco, e come tale fu appoggiato, a partire del 1899, dal mercante d'arte P. Cassirer. Pur richiamandosi all'impressionismo e dichiarando che « l'occhio vuole ciò che cerca » nella natura, egli di ispirò anche a Rembrandt (di cui visitò la grande mostra ad Amsterdam nel 1898) e al realismo di Menzel. Slevogt è anche note per il suo « bestiario » che dipinse allo zoo di Francoforte prima di stabilirsi a Berlino (La pantera nera, 1901, Brema, Kunsthalle), per le sue nature morte (Natura morta con fiori, 1917, Hannover, Städtische Galerie, per le sue scene di vita urbana (Papageienallee, 1902, Brema, Kunsthalle; Lützov-Platz a Berlino, 1911, Brema, Kunsthalle) e i suoi notevoli ritratti di D'Andrade, dove la gestualità teatrale è sottolineata da una pennellata ampia e dinamica. Dimenticato nel dopoguerra, quando l'espressionismo dominò il mercato tedesco, Slevogt è stato riscoperto e studiato negli anni sessanta.

(fonte: Enciclopedia Europea Garzanti, 1980)