Lepine, Stalislas
Stanislas Lépine, giunto a Parigi dalla Normandia nel 1855, frequentò lo studio di Corot tra il 1860 e il 1875, copiando alcuni suoi dipinti. Assai attaccato alla città natale e ai suoi dintorni, condusse vita modesta lavorando nell’isolamento e riuscendo a vendere i propri quadri solo con molta difficoltà. Fu peraltro sostenuto da Fantin-Latour e da collezionisti come il conte Armand Doria e Ricada. I suoi paesaggi sono di solito vedute delle rive della Senna e di Parigi, da cui la figura umana è totalmente esclusa. Lépine ama giocare su tonalità delicate di grigio, che gli bastano per annotare con esattezza la qualità della luce; la sua tavolozza ne risulta così più chiara di quella dei pittori di Barbizon, e spesso Lépine viene posto, con Cals e Boudin, tra coloro che aprirono la strada ai paesaggi dell’impressionismo. È rappresentato a Parigi al Musée d'Orsay (il Porto di Caen, il Mercato delle mele, Ritratto del figlio dell’artista) e al Petit Palais (il Pont des Arts); il municipio di Parigi conserva poi (Sala delle scienze) il pannello decorativo (la Senna presso il Pont-Neuf) che gli era stato commissionato nel 1888 e che egli condusse a termine poco prima della morte, nel 1892. Possiedono suoi quadri anche musei di Reims, Rouen, Saint-Etienne, Angouléme, Caen (Strada a Montmartre, la Senna), Chicago (Art Institute), Edimburgo, Londra (Tate Gallery).
(fonte: Storia dell'Arte Einaudi)