Visita all’acquedotto
Provenienza:
- Finarte, asta 726, Milano, 8 marzo 1990, lotto 77 (acquisto dopo asta).
Commento:
Il dipinto raffigura uno scorcio dell’attuale Parco dell’Appia Antica a Roma con i resti dell’acquedotto Claudio del I secolo d.C. e, sullo sfondo, i Colli Albani. Una veduta simile della campagna romana è presente anche in un altro dipinto in Collezione, L’acquedotto sull’Appia Antica del milanese Giuseppe Porta, ma a differenza di questi Tommasi vi introduce una coppia di giovani turisti. L’inserimento delle figure trasforma il luogo raffigurato da paesaggio romantico a una delle tappe del Grand Tour, il viaggio di formazione che gli aristocratici, fin dal XVIII secolo, e gli esponenti della nascente borghesia poi, erano soliti compiere in Europa e in Italia in particolare. In questa chiave moderna i monumenti classici diventano, a partire dalla metà dell’Ottocento, soggetto privilegiato non solo per i pittori ma anche per fotografi come Giacomo Caneva e Frédéric Flacheron, animatori della Scuola Romana sorta attorno al Circolo Fotografico della città capitolina. A questa specifica iconografia Tommasi può aver attinto per l’ideazione del dipinto, probabilmente realizzato nell’ambito di un’esercitazione accademica di veduta prospettica. Tuttavia è anche possibile che l’opera sia stata eseguita nei mesi immediatamente successivi alla conclusione degli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, quando il pittore abbandona i corsi di Carlo Markò figlio per dipingere dal vero in campagna, forse intraprendendo un viaggio di formazione che lo porta fino a Roma.
Il soggetto non è comunque nuovo nel panorama artistico di questi anni e lo ritroviamo in un dipinto di Gerolamo Induno, Sosta nella campagna romana (1875, collezione privata) dove il pittore, con una pennellata di certo più sciolta e abbreviata, raffigura un gruppo di turiste nei pressi dell’Appia Antica in un luogo poco distante da quello scelto da Tommasi.
L’opera è composta secondo un taglio riproposto anche in opere successive quando l’arte di Tommasi sarà pienamente evoluta verso i modi di un immediato naturalismo, mentre l’interesse per le rovine tornerà tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del nuovo secolo in una serie di vedute di antiche ville italiane.
Bibliografia:
- Dipinti del XIX secolo, Asta 726, Finarte, Milano, 1990, n. 77, p. 92, ill.
- Sergio Rebora, Adolfo Tommasi, Visita all’acquedotto o Turisti nella campagna romana, in Sergio Rebora, a cura di, Le collezioni d’arte. L’Ottocento, Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, Milano, 1999, n. 229, pp. 333-334, ill. p. 333
Laura Casone