Veduta di Capo Noli

Angelo Morbelli, Veduta di Capo Noli
Autore: 
Morbelli, Angelo (1853-1919)
Titolo: 
Veduta di Capo Noli
Periodo: 
XX secolo
Datazione: 
1915
Classificazione: 
Dipinto
Tecnica e materiali: 
Olio su tela
Dimensioni (altezza x larghezza in centimetri): 
40,5 x 67,5
Annotazioni: 
Firma e data in basso a sinistra: Morbelli 1915
Luogo di conservazione: 
Collezione privata

Provenienza:

  • Torino, Galleria Aversa.
  • Collezione privata.

Mostre:

  • La pittura in Piemonte tra ’800 e ’900, Galleria Aversa, Torino, 1991.
  • Dai Macchiaioli ai Divisionisti. Grandi Protagonisti nella Pittura Italiana dell’800, Enrico • Gallerie d'Arte, Firenze, Palazzo Corsini, 26 Settembre - 4 Ottobre 2015 | Milano, 9 Ottobre - 19 Dicembre 2015, num. 44.
  • Angelo Morbelli (1853-1919). Tra Verismo e impegno sociale, Milano, Enrico Gallerie d’Arte, 28 Febbraio 2019 - 13 Aprile 2019.

Bibliografia:

  • La pittura in Piemonte tra ’800 e ’900,Torino, 1991, tav. XX.
  • Angelo Enrico (a cura di), Dai Macchiaioli ai Divisionisti. Grandi Protagonisti nella Pittura Italiana dell’800, catalogo della mostra, Enrico • Gallerie d'Arte 2015.

Note:

Veduta di capo Noli è opera datata 1915; lo stesso periodo indicativamente cui risale Il telegramma, tela sullo sfondo della quale è rappresentato lo stesso panorama, ispirato dai soggiorni in Liguria, che Morbelli era solito trascorrere durante i mesi estivi. Il punto di vista rialzato adottato in questo dipinto fa sì che il mare dal primo piano accompagni lo sguardo dello spettatore verso l’orizzonte contro cui si staglia Capo Noli, conferendo all’intera composizione un’atmosfera molto suggestiva in cui si avverte la sensazione di dominare e nel contempo di essere parte integrante del paesaggio.
Protagonista assoluta la distesa marina sulla superficie della quale la luce assorbita, riflessa e restituita fa intuire una miriade di giochi di luce, di bagliori e sfarfallii che Morbelli riesce a suggerirci attraverso la tecnica divisa in un laboriosa stesura di sottili filamenti di azzurro, indaco e violetto tali da costruire un sorta di trama luminosa.
Lo stesso approccio esecutivo è riscontrabile nella realizzazione del cielo, con tratteggi più sciolti che creano un’atmosfera satura di luce, attraverso la quale si scorge in lontananza la vegetazione del promontorio definita con tocchi sinuosi di verde e viola; sulla strada madida di luce, bagnata dal sole, anche le ombre si schiariscono.
Questa sapiente orchestrazione di luce e colore determina dei risultati di luminosità e brillantezza cui Morbelli continuò a tendere nel corso di tutta la sua carriera, conquistando così altissimi livelli espressivi, come nell’opera in questione che, appartenente al periodo maturo, costituisce un’ulteriore dimostrazione di una magistrale padronanza tecnica unita ad una profonda sensibilità interpretativa.

(fonte: Dunia Grandi - Scheda nel catalogo della mostra Dai Macchiaioli ai Divisionisti. Grandi Protagonisti nella Pittura Italiana dell’800)