Tommasi, Angiolo

Angiolo Tommasi
Cognome: 
Tommasi
Nome: 
Angiolo
Luogo di nascita: 
Livorno
Data di nascita: 
1858
Luogo di morte: 
Torre del Lago
Data di morte: 
1923
Nazionalità: 
Italiana
Biografia: 

 

Angiolo Tommasi, cugino di Adolfo, pittore nato a Livorno il 25 giugno 1858, morto a Torre del Lago il 15 ottobre 1923, fatti i primi studî in patria, li continuò all'Accademia fiorentina; ma il Fattori lo consigliò a lasciare la scuola per andare in campagna a lavorare dal vero. Anche la sua famiglia, stabilitasi a Firenze, ebbe grande dimestichezza coi "macchiaioli" e particolarmente col Lega, che divenne preziosa guida a lui e al fratello Ludovico. Più che alla pittura di paese, si dedicò a quella di tipi e scene della campagna e della marina, ottenendo un primo successo con La Benedizione. Operoso poi tra Torre del Lago e Livorno, che abbandonò soltanto per un viaggio nell'America Meridionale (1899) visitando l'Argentina e spingendosi fino alla Terra del Fuoco, si distaccó a poco a poco dalla tradizione post-macchiaiola per la ricerca - non pienamente realizzata - di maggior aria e luce. Espose principalmente a Firenze e a Livorno, anche in mostre personali, di cui una riuscitissima fece anche a Buenos Aires. Opere del Tommasi si conservano nelle gallerie di Roma, di Firenze, di Livorno e di Udine.


Bibliografia:

  • P. Nomellini, Esposizione del pittore Angiolo Tommasi, in La Nazione, novembre 1920.
  • G. Saviotti, Il pittore Angiolo Tommasi, in La rivista di Livorno (1926), pp. 254-59.

(fonte: Nello Tarchiani in Enciclopedia Italiana, 1937)

 


 

Angiolo Tommasi.jpgAngiolo Tommasi studia con un modesto pittore livornese Marco Lemmi, quindi si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed è allievo del Ciaranfi. La sua casa è frequentata da intellettuali ed artisti fiorentini fra cui Silvestro Lega, senz’altro importante per la sue evoluzione pittorica. Alla Promotrice del 1881 presenta “La bella riva lung’Arno”, veduta che gli è familiare già che vive alla Casaccia. L’anno seguente espone “Uno studio dal vero” e la “Via Torretta a San Salvi”. Nel 1884 partecipa alla Promotrice con “Le lavandaie nell’Ema”, “Sull’Arno” e “Un ritratto”. Nel 1886 a Livorno, ottiene successo di pubblico e di critica con un soggetto che dipende dalla cultura dei naturalisti toscani, “La benedizione”. L’anno seguente a Firenze espone uno “Studio di vecchia”. Nel 1889 a Parigi ottiene una medaglia di bronzo per “Le bagnanti”. Coglie spunti e ispirazioni per i suoi dipinti da scene e paesaggi marini; nel 1891, per esempio, presenta alla Promotrice una “Scogliera” (o “Alta marea”) e “Il pescatore di rezzaglio”. Nel 1894, espone invece una “Bambina ciociara”, forse ricordo di un’impressione di viaggio. Nel 1895 espone alla I Biennale veneziana “Il riposo delle gabbrigiane”; a Torino nel 1896 “Gli emigranti” (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Comincia a soggiornare a Torre del Lago dove si stabilisce al ritorno di un viaggio dall’America del Sud intrapreso nel 1899. A Buenos Aires espone in quell’anno numerosi paesaggi della Patagonia e della Terra del Fuoco, commissionatigli dal governo argentino. A Torre del Lago frequenta Giacomo Puccini e si ritrova insieme a Plinio Novellini, Ferruccio Pagni e Cecco Fanelli, all’osteria Gambe di Merlo. Le opere che esegue in questi anni sono caratterizzate da una luce forte, abbagliante che, unita ad una fattura veloce, è indice di interesse per la pittura vitalista in sintonia con la coeva cultura del cosiddetto umanesimo germanico.

(fonte: met - News dalle Pubbliche Amministrazioni della Città Metropolitana di Firenze: "I Tommasi, pittori toscani dopo la macchia")

 


Tommasi Angiolo, In giardino.png
Tommasi Angiolo, In giardino