Ritratto a mezzo busto di una signora di profilo di tre quarti a destra

Gustav Klimt, Ritratto a mezzo busto di una signora di profilo di tre quarti a destra
Autore: 
Klimt, Gustav (1862-1918)
Titolo: 
Ritratto a mezzo busto di una signora di profilo di tre quarti a destra
Altri titoli: 
Brustbild einer Dame im Dreiviertelprofil nach rechts
Portrait of a lady in three-quarter profile to the right
Periodo: 
XIX secolo
Datazione: 
non datato (1896 - 1898 circa)
Classificazione: 
Disegno
Tecnica e materiali: 
Gesso nero lumeggiato con bianco su carta
Dimensioni (altezza x larghezza in centimetri): 
46 x 33,5
Annotazioni: 
Firma in alto a destra: GVSTAV / KLIMT
Luogo di conservazione: 
Collezione privata
Acquisizione: 
Acquisto, 5-6 dicembre 2017

Provenienza:

  • Proprietà privata austriaca.
  • Vendita, im Kinsky, Wien, asta 120 - Art Nouveau & Design, Impressionist and Modern Art, Contemporary Art & Contemporary Art Pt. 2, 5 - 6 dicembre 2017, lotto 0209, venduto per €27,000 (senza aggio).

Mostre:

  • Gustav Klimt, Egon Schiele, Zum Gedächtnis ihres Todes vor 50 Jahren, Zeichnungen und Aquarelle, 1968 Wien, Albertina, n. 18 (illustrato).

Bibliografia:

  • Alice Strobl, Gustav Klimt: Die Zeichnungen 1878-1903, vol. I, editore Galerie Welz, Salzburg 1980, n. 384, Illustrato a p. 125 (dimensioni differenti).

Note:

Per Klimt, pittore e disegnatore, il periodo di fondazione della Secessione viennese, di cui viene nominato primo presidente nel 1897, è legato a innovazioni pionieristiche. Tra il 1896 e il 1898, spiccano i ritratti a mezzo busto che egli realizzò indipendentemente dai suoi dipinti come opere autonome, e di cui fece addirittura pubblicare due esemplari nel primo anno (1898) della rivista della Secessione Ver Sacrum (Alice Strobl, Gustav Klimt. I disegni, Vol. I, Salzburg 1980, pagg. 383-408; vol. IV, Salzburg 1989, n. 3318-3324).
All’interno di questa categoria eccezionale, dominata da un tipo di donna malinconica ed elegante, questo lavoro occupa un posto particolare. Klimt registra con una nitidezza inusuale il volto, leggermente girato di lato della donna, che - ben lontana dal personaggio ideale sopra descritto - sembra contemplare lo spettatore con sguardo freddo, forse partendo da un ritratto fotografico. Attorno a questo nucleo immutabile Klimt dispiega l'intero spettro delle sue possibilità grafiche con grande facilità. Attraverso l'ampio sfondo di tratteggi paralleli verticali densamente sovrapposti, crea un'atmosfera scintillante - caratteristica di questa fase simbolica della sua arte del disegno - in cui la sezione dei capelli della raffigurata sembra perdersi in transizioni finemente sfumate. Nel campo inferiore dell'immagine, invece, dominano le linee di gesso estremamente libere, integrate da accenti bianchi, con cui Klimt cerca di trasmettere gli effetti superficiali del mantello che cade lontano e va oltre l'inquadratura. Le aree scure profonde dello strato inferiore parzialmente sporgente sono particolarmente efficaci. Il sottile passaggio tra il tessuto rugoso del mantello e la pelle chiara del viso è segnato dalla sostanza lanuginosa del collo di pelliccia. In questo lavoro firmato con sicurezza, il modo inconfondibile in cui Klimt mette in gioco la varietà di strutture e valori chiaro-oscuri l'uno contro l'altro indica il futuro della sua arte del disegno.


Für Klimt als Maler und als Zeichner ist die Gründungszeit der Wiener Secession, zu deren erstem Präsidenten er 1897 ernannt wird, mit bahnbrechenden Innovationen verbunden. Als neues Genre ragen die zwischen 1896 und 1898 gezeichneten Brustbildnisse heraus, die er unabhängig von seinen Gemälden als autonome Arbeiten geschaffen hat und von denen er sogar zwei Beispiele im ersten Jahrgang (1898) der Secessionszeitschrift Ver Sacrum abbilden ließ. (Alice Strobl, Gustav Klimt. Die Zeichnungen, Bd, I, Salzburg 1980, S. 123, Nr. 383-408; Bd. IV, Salzburg 1989, Nr. 3318-3324) 

Innerhalb dieser herausragenden Kategorie, die von einem melancholisch geprägten, modisch eleganten Frauentypus dominiert wird, nimmt die vorliegende Arbeit eine Sonderstellung ein. Mit ungewöhnlicher Schärfe registriert Klimt das leicht seitwärts gewandte Gesicht der Frau, die – weit entfernt vom oben beschriebenen Idealcharakter – den Betrachter mit kühlem Blick zu mustern scheint; möglicherweise ist er dabei von einem Porträtfoto ausgegangen. Um diesen unverrückbaren Kern herum entfaltet Klimt mit großer Leichtigkeit das ganze Spektrum seiner grafischen Möglichkeiten. Durch den flächenfüllenden Hintergrund von vertikalen, einander dicht überlagernden Parallelschraffuren schafft er – charakteristisch für diese symbolistische Phase seiner Zeichenkunst – eine schimmernde Atmosphäre, in der sich die Haarpartie der Dargestellten in fein nuancierten Übergängen zu verlieren scheint. Im unteren Bildfeld wiederum dominieren die extrem freien, durch weiße Akzente ergänzten Kreidelinien, mit denen Klimt die Oberflächenwirkungen des weit fallenden, den Rahmen sprengenden Capes zu vermitteln versucht. Besonders wirksam sind hier die tiefdunklen Stellen der teilweise hervorschauenden Unterschicht. Den raffinierten Übergang zwischen dem faltenreichen Stoff des Capes und der hellen Gesichtshaut markiert die flaumige Substanz des Pelzkragens. In dieser selbstbewusst signierten Arbeit weist die unverwechselbare Art, in der Klimt die Vielfalt an Strukturen und Hell-Dunkel-Werte gegeneinander ausspielt, in die Zukunft seiner Zeichenkunst.

(fonte: Marian Bisanz-Prakken in catalogo della vendita im Kinsky citata sopra)