Ritratto della signora dall’Oppio
Notizie storico critiche:
L'opera, dipinta nel 1897, fu presentata alla Biennale di Venezia (Seconda Esposizione internazionale, Venezia 1897, p. 155, n. 17). In essa l'artista manifesta una predilezione per la ricerca di particolari effetti di luce e di audaci accostamenti cromatici: si tratta di una ricerca di ascendenza manciniana. Enrico Lionne, infatti, ammirava apertamente il colorismo del pittore Antonio Mancini, col quale condivideva la formazione napoletana (cfr. Virno, in Percorsi del Novecento romano, 2010). Come nel ritratto del giornalista "Arnaldo Vassallo" (Genova, Galleria Comunale d'Arte Moderna), anche in questo lo studio della luce e la resa cromatica vengono elaborati con la tecnica del divisionismo, a cui Lionne approda alla fine degli anni '90 dell'Ottocento.
Bibliografia:
- Seconda Esposizione internazionale d'arte a Venezia, Venezia 1897, p. 155, n. 17.
- Pica V., "Artisti contemporanei: Enrico Lionne", in Emporium, 1914, XL, p. 408.
(fonte: Catalogo Nazionale dei Beni Culturali)