Puccinelli, Antonio

Antonio Puccinelli
Cognome: 
Puccinelli
Nome: 
Antonio
Luogo di nascita: 
Castelfranco di Sotto (Pisa)
Data di nascita: 
1822
Luogo di morte: 
Firenze
Data di morte: 
1897
Nazionalità: 
Italiana
Biografia: 

 

Edoardo Gelli, Ritratto del pittore Antonio Puccinelli.jpgAntonio Puccinelli (Castelfranco di Sotto (Pisa) 1822 - Firenze 1897), avendo mostrato molto talento per il disegno gli è concesso un piccolo sussidio del suo comune per iscriversi all’Accademia di belle arti di Firenze (1839), dove fu allievo del Bezzuoli. Vince il Concorso Triennale del 1846 con Mosè bambino che calpesta la corona del Faraone (Firenze, Accademia), e il pensionato a Roma nel 1849 con il dipinto Gesú visitato dagli angeli dopo il digiuno. Nella capitale frequenta lo studio del Minardi, ed esegue, oltre a tele di soggetto biblico come La schiavitú degli Ebrei (1851: Firenze, Accademia delle arti del disegno) e La strage degli innocenti (1852: Firenze, Accademia), la famosa Passeggiata del Muro Torto (1852: Milano, coll. priv.) che nell’originalità del taglio, nell’osservazione dal vero della luce e nella percezione del reale nella sua immediatezza, è sempre stata a ragione considerata un’opera precorritrice dei macchiaioli.
Tornato a Firenze, nel 1853 è incaricato di dipingere nella Villa Medicea di Careggi L’accademia Platonica solennizzata nella Villa di Careggi da Lorenzo il Magnifico; per lo stesso committente, l’inglese Sloane, esegue poi l’eccellente Puccinelli, Cosimo il Vecchio circondato dagli uomini illustri del tempo.pngCosimo il Vecchio circondato dagli uomini illustri del tempo (1858). Frequenta assiduamente il Caffè Michelangelo, malgrado la sua produzione rimanga legata ai modi puristi. È di questi anni una serie di ottimi ritratti, tra cui, memorabile, quello della Signora Morrocchi (Firenze, Galleria d'Arte Moderna). Nel 1861, dopo un anno d’insegnamento all’Accademia di Firenze è eletto professore di pittura all’Accademia di Bologna. Nelle opere tarde, ad esempio i due quadri rappresentanti il Chiostro dell’Ospedale del Ceppo, sembra affiancare i modi migliori del Lega o del Cabianca.

(fonte: Maria Vera Cresti in Storia dell’arte Einaudi)

 


 

Antonio Puccinelli [2].jpgAntonio Puccinelli (Castelfranco di Sotto (Pisa) 1822 - Firenze 1897) alla fine del 1839 fu allievo di G. Bezzuoli all'Accademia di Firenze, che frequentò fino al 1848, sostenuto da un sussidio granducale. Prima del 1844 entrò in contatto con la Scuola Pia dei Padri Scolopi a Volterra e dall'ambiente intellettuale e aristocratico della cittadina ricevette commissioni, incoraggiamenti e orientamenti politici. Frequentava intanto il Caffè Michelangiolo e aveva realizzato ritratti di amici artisti (Salvino Salvini, 1849, Roma, Accademia di San Luca). Dal 1849 al 1852 usufruì del pensionato di studio a Roma, dove attese ai saggi d'obbligo ed eseguì la Passeggiata del Muro Torto (coll. privata), precoce intuizione di pittura di macchia. Concluso il perfezionamento con un breve soggiorno a Venezia, rientrò a Firenze, dove nel 1854, per l’inglese W. Sloane, dipinse L'Accademia platonica, primo di una serie di soggetti medicei destinati alla restaurata Villa di Careggi presso Firenze (Leone X a Careggi, 1858; Cosimo Pater Patriae, 1867). Puccinelli, L'accademia Platonica solennizzata nell villa di Careggi da Lorenzo il Magnifico.pngLa notorietà raggiunta all’apparire dell'opera gli valse la nomina all’Accademia fiorentina. Nella produzione di questi anni si inserirono anche una serie di nudi, studi di figure femminili (La tradita, esposto a Genova nel 1855, coll. privata) e ritratti, come quello della Nobildonna Morrocchi (1855-1860, Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti), testimonianza di una personale ed elevata interpretazione dell’ingrisme toscano. Nei temi storici andava frattanto accogliendo elementi comuni al rinnovamento allora in atto in Toscana (Dino Compagni anima i fiorentini, 1859; Lucrezia Borgia, esposto a Firenze nel 1861, entrambi perduti). Al concorso Ricasoli ottenne nel 1860 l’allogazione del Ritratto di V. Gioberti e un secondo premio per Federico Barbarossa vinto dalla Lega lombarda (bozzetto in coll. privata). Nel 1861 fu chiamato alla cattedra di pittura presso l’Accademia di Bologna e da quel momento si divise fra l’insegnamento e i lunghi soggiorni in Toscana, a Firenze e a Pistoia. Dopo il matrimonio con A. Badioli nel 1866, trovò nell'ambiente pistoiese un sostegno fertile e accogliente per tutti gli anni successivi: qui nacquero, tra le prime opere, Ritratto di Nerina Badioli (1866, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Chiostro dell'Ospedale del Ceppo (coll. privata), Villa Petrocchi (Faenza, Museo Civico), in cui la forma purista trovava felice sbocco in soluzioni di immediatezza espressiva vicine a quelle macchiaiole. Realizzò temi storici e ritratti per committenti pistoiesi (Paolo e Francesca, coll. privata) e bolognesi (Carlo Alberto a Oporto, 1866 ca., G. Maria Damiani, 1872, Bologna, Museo del Risorgimento). Nel 1875 portò a termine gli affreschi per la cappella degli Alluminati nella chiesa della Madonna dell’Umiltà a Pistoia.

(fonte: Dizionario degli artisti, a cura di Cristina Bonagura, in Pittori e Pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini)

 


Antonio Puccinelli, La strage degli innocenti, 1880, olio su tela, Pistoia, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Antonio Puccinelli, La strage degli innocenti, 1880, olio su tela, Pistoia, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia