Paesaggio con la collina di Monleale sul fondo
Notizie storico critiche:
Il disegno è datato da Teresa Fiori in "Archivi del Divisionismo" all'incirca al 1906, ed è anticipato di qualche anno tra il 1903 e il 1904 da Aurora Scotti che lo cita nei suoi numerosi studi sull'artista come "Paesaggio con la collina di Monleale sul fondo", riconoscendovi in esso le campagne attorno a Volpedo, dove il pittore era solito soffermarsi a disegnare. Nell'ultimo periodo delle sua vita, infatti, Giuseppe Pellizza si interessò particolarmente a questo genere figurativo, studiando numerosi paesaggi collinari, e in particolar modo al crepuscolo, creando delle intense composizioni paesaggistiche fatte da sottili rapporti luminosi che sottolineano il suo interesse per le fasi astrali del sole.
Il foglio presenta una successione di piani caratterizzati da una luminosità crescente ottenuta per mezzo di una diversa modulazione del tratto del carboncino che crea la percezione di una prospettiva aerea.
Così al fitto intreccio di linee in primo piano, segue via via un loro diradarsi, nella rappresentazione di una variegata vegetazione e di spogli arbusti che si stagliano sulle vallate nello sfondo.