Maternità [1905 circa]
Provenienza:
- Milano, Collezione Grubicy (n. 1638).
- Milano, Collezione Sacchi, fino al 1927.
- Milano, Galleria Pesaro.
- Milano, Collezione privata.
Mostre:
- Dai Macchiaioli ai Divisionisti. Grandi Protagonisti nella Pittura Italiana dell’800, Enrico • Gallerie d'Arte, Firenze, Palazzo Corsini, 26 Settembre - 4 Ottobre 2015 | Milano, 9 Ottobre - 19 Dicembre 2015, num. 46.
Bibliografia:
- La raccolta Carlo Sacchi, Galleria Pesaro, Milano, 1927, num. 72, pag. 16, tav. V.
- T. Fiori e F. Bellonzi, Archivi del Divisionismo, vol. II, Roma, 1968, num. 901, pag. 69.
- AA.VV., Ottocento. Catalogo dell’arte italiana dell’Ottocento, numero 37, Milano, 2008, pag. 407.
- Angelo Enrico (a cura di), Dai Macchiaioli ai Divisionisti. Grandi Protagonisti nella Pittura Italiana dell’800, catalogo della mostra, Enrico • Gallerie d'Arte 2015.
Note:
Dopo una prima produzione di soggetti storicistici e patriottici, ampiamente influenzata dagli esempi di Tranquillo Cremona, Domenico Morelli e Francesco Paolo Michetti, verso la fine del penultimo decennio dell’Ottocento Gaetano Previati inizia ad accostarsi a tematiche vicine al simbolismo europeo, interpretate in chiave divisionista, grazie alla fondamentale mediazione della lezione del pittore e teorico Vittore Grubicy De Dragon. In questa nuova stagione artistica, ufficialmente inaugurata con la discussa Triennale di Brera del 1891, trova posto anche Maternità. Il dipinto, non datato, è da riferire ad anni prossimi al 1905, in quanto riprende, isolandolo dal paesaggio agreste circostante, il gruppo centrale della madre allattante di Georgica, una tra le opere più emblematiche dell’autore, ora conservata presso la pinacoteca dei Musei Vaticani, che risulta terminata allo scadere del primo lustro del XX secolo. A questa datazione sembrano condurre anche due lettere del dicembre 1958 inviate da Alberto Previati, figlio dell’artista, alla segreteria della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, che, su consiglio di Giorgio Nicodemi, lo aveva contattato per reperire opere di formato contenuto da poter esporre alla mostra 50 anni d’arte a Milano dal divisionismo ad oggi, in programma per il 1959 [1]. In questa circostanza si fa menzione di un’altra versione di Georgica di proprietà privata e datata 1905, probabilmente da identificare proprio con Maternità.
Il dipinto, caratterizzato da un punto di vista ravvicinato, rappresenta una donna, forse da identificare con la Vergine, che guarda teneramente il suo bambino mentre lo allatta. Il riferimento alla fecondità viene ripreso dalla raffigurazione in secondo piano di un albero carico di frutti, ritagliato su un cielo blu intenso screziato d’oro, e da fluttuanti spighe, appena intuibili ai lati, piegate sotto il peso del grano maturo. Il tema della maternità con i suoi risvolti mistici e religiosi sembra particolarmente caro a Previati, che lo ripropone più volte nella sue opere del periodo simbolista. In tutte le raffigurazioni la sacralità del soggetto e la resa cromatica ricordano opere di artisti primitivi o bizantini. La continua ricerca dei significati più profondi dell’essere, unita alla sperimentazione di una particolare tecnica divisa caratterizzata dall’uso di lunghe e filanti pennellate, porta l’artista a una continua indagine fino ad addentrarsi «nell’atmosfera magica dove sono possibili i miracoli, dove le luci diventan pensieri e i colori sentimenti, dove le forme perdon la loro consistenza reale in un tentativo di raggiungere l’irraggiungibile infinito, dove la pittura è poesia ed è musica» [2].
Sia Georgica che Maternità facevano parte, fino al 1927, insieme ad altri celebri dipinti dello stesso autore, tra i quali La danza delle Ore (1899 circa), dell’importante raccolta del collezionista milanese Carlo Sacchi.
1 Milano, Archivio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente (ASBAEP), Fondo SBAEP, MAA, 1959, 50 anni d’arte a Milano dal divisionismo ad oggi, Prestiti opere, 429.
2 L. Giovanola, La mostra di Gaetano Previati alla Permanete di Milano, in “Emporium”, vol. XLIX, n. 294, giugno 1919, p. 348.
(fonte: Giuditta Lojacono - Scheda nel catalogo della mostra Dai Macchiaioli ai Divisionisti. Grandi Protagonisti nella Pittura Italiana dell’800)