La visita alla balia
Note storico critiche:
Sebbene la paternità di Lega per quest'opera non sia mai stata posta in dubbio, incerta è la datazione: si sa infatti che Lega espose già nel 1870 un dipinto con questo titolo (a Torino, Parma, Genova) e nel '71 a Napoli, mentre la tela reca la firma e la data 1873. L'ipotesi sulla quale la critica si orienta è che si tratti della replica di un dipinto a noi non pervenuto. A tali conclusioni porta anche l'analisi stilistica con caratteri affini a quelli presenti nella seconda versione de "Le bambine che fanno le signore" (1872): tessuto cromatico molto luminoso, precisione quasi calligrafica e tono anedottico, privo della partecipazione emotiva delle opere del decennio precedente. Un recente restauro (1986) ha dimostrato come alcuni dettagli (le scope appoggiate al muro, o la finestra della facciata in secondo piano) furono aggiunti in un secondo tempo; il che potrebbe invece far pensare a un intervento successivo dello stesso Lega sulla tela del 1870. La casa di fronte a cui si svolge la scena è comunque identificabile con la villetta Batelli; che Lega lascia nel 1870 dopo la morte di Virginia Batelli quando anche Spirto Batelli si trasferisce in città. A scegliere quest'opera tra quelle che Vittorio Alinari aveva deciso di donare alla Galleria d'arte moderna fu una commissione composta da Galileo Chini, Francesco Gioli, Danti Dodini e Pietro Barbera, nel novembre del 1915.
(fonte: Polo museale fiorentino)