La Romanichelle
Commento:
Intorno al 1900, Ferdinand Hodler si allontanò dal realismo che aveva caratterizzato il suo primo lavoro e cominciò a sviluppare la sua arte simbolista.
Il quadro La Romanichelle, giunto come deposito nella collezione dell'Aargauer Kunsthaus nel 2013, fa parte di una serie di rappresentazioni figurative simboliste realizzate durante questa fase creativa. L'opera rappresenta una preziosa aggiunta alla collezione di Ferdinand Hodler all'Aargauer Kunsthaus e costituisce un emozionante complemento al dipinto figurale Die heilige Stunde (L'ora santa, 1910), anch'esso appartenente al Simbolismo e donato alla collezione dell'Aargauer Kunsthaus dal Dr. Othmar e Valerie Häuptli.
La Romanichelle, che significa "la zingara", mostra una donna in una posa aggraziata che occupa tutto lo spazio del quadro. In un movimento a spirale preso in prestito da un principio di design rinascimentale, inclina delicatamente la testa di lato con uno sguardo introspettivo. Il movimento della gamba sinistra crea un contrasto emozionante, che è a sua volta armonizzato dalle braccia uniformemente piegate e dalle mani incrociate davanti al petto. Come è caratteristico dei dipinti di figure simboliche di Hodler, anche La Romanichelle si muove in un paesaggio fantastico astratto. L'orizzonte è posto in alto, così che la figura non solo sembra essere incorporata nella natura, ma letteralmente racchiusa da essa. Il tema che caratterizza l'intera opera di Ferdinand Hodler è racchiuso in questo disegno compositivo: la fusione dell'uomo nella natura. L'artista era convinto che uno spirito superiore permeasse e animasse l'intero cosmo. La sua "idea di unità" si riflette in molti dei suoi dipinti figurativi e si manifesta in persone che sono afferrate dalla natura e cercano una relazione con il cosmo in gesti contemplativi. Così La Romanichelle non rappresenta l'immagine reale di Giulia Leonardi, che servì da modella per molti dei dipinti di Ferdinand Hodler, ma piuttosto l'allegoria dell'assorbimento spirituale nella natura. In quanto portatrice di un contenuto ideale, la donna è simbolo di un sentimento potente. La colorazione espressiva non è orientata verso il mondo reale delle cose e vuole contribuire alla visualizzazione dell'emozione e quindi al contenuto dell'immagine. In particolare, l'uso di colori complementari nella zona del viso e delle mani evoca forti contrasti e illustra la posizione di Ferdinand Hodler come un importante pioniere dell'espressionismo in Svizzera.
(fonte: Aargauer Kunthaus)