La danza delle ore
Provenienza:
- Milano, Galleria Alberto Grubicy (fino al 1911).
- Milano, Società per l'Arte di Gaetano Previati (fino al 1919).
- Milano, Collezione Carlo Sacchi (fino al 1927).
- Milano, Cariplo, acquistato il 10 maggio 1927 presso la Galleria Pesaro in occasione dell'asta della Collezione Carlo Sacchi.
Mostre:
- 1899, Venezia, III Esposizione Internazionale d'Arte, n. 30.
- 1901, Monaco, Esposizione Internazionale di Belle Arti, n. 2087.
- 1902, Milano, Società Permanente, n. 27.
- 1995 Montreal, Musée des Beaux Arts, Paradis perdus. L'Europe Symboliste.
- 1996, Roma, Palazzo delle Esposizioni, Dei ed Eroi.
- 1998-1999, Monza, Serrone della Villa Reale, Luci e colori del vero, n. 74.
- 1999, Milano, Palazzo Reale, Gaetano Previati. Un protagonista del simbolismo europeo, n. 27.
Note:
Esposto per la prima volta alla III Biennale di Venezia (1899), il dipinto può essere datato a quel momento, anche se Barbantini (1919) ne retrocede l'epoca dell'ideazione al 1894. Previati lo presenta alla mostra insieme a Diva Nutrix, ennesima esercitazione sul tema della maternità, allontanandosi momentaneamente dalla realizzazione impegnativa e tormentata delle quattordici stazioni della Via Crucis, che in quegli anni sono al centro delle sue ricerche nello sforzo di dare vita a una pittura "religiosa" moderna, in grado cioè di esprimere con efficacia le inquietudini della spiritualità decadente. Anche le aspettative della critica nei suoi confronti sono orientate in tale direzione, motivo per cui il decorativismo di Danza delle ore, apparentemente disimpegnato, provoca tiepidi apprezzamenti se non delusione. Vittorio Pica lo considera infatti "troppo semplice e troppo poco nuovo come invenzione" e Ugo Fleres "sorta di rebus con segni geometrici", Pasquale De Luca "nebuloso e inespressivo". Solo Domenico Tumiati intuisce che le scelte iconografiche perseguite da Previati in questa opera sono riconducibili a una ragione simbolista: "In mezzo a un cielo di luce, in cui le ombre sono di aurea viola, ruota il globo della terra in vista del sole. Tra le stelle e il pianeta, cingendo quest'ultimo, gira un cerchio — il cerchio della luce — origine prima della vita; quel primo cerchio che considerò Salomone insieme a quelli delle acque e dei venti. Acqua, aria, tutta la vita è frutto di luce, e il tempo è misurato dalla luce; perciò a reggere questo cerchio, quasi ali della linea, soccorrono le Ore, dodici figure indescrivibili, animate dall'ebbra vita dell'etere — dodici anime o dodici sogni — spinte come un inno di dodici strofe verso il sole. Qui si vede con quanta affinità il Previati potrebbe illustrare il «Paradiso» di Dante. Il colore giunge a spogliare la materia, e a restare pura vibrazione. Il segreto che rivela la commozione dell'artista, sta nel metodo impiegato, tenendo divisi i pochi colori componenti, e distendendoli sempre in tratteggi sottili, di forma circolare. Dalla fotosfera al cerchio; dal cerchio al globo terrestre; dall'atmosfera raggiante alle volute dei veli e delle chiome delle danzatrici, tutto disegna il circolo della luce vitale" (Tumiati, 1901). Come nel caso di un'altra composizione di tono simbolista che non riscuote l'entusiasmo della critica né quello dei collezionisti — Le ore del giorno di Giovanni Segantini (1888) — Alberto Grubicy propone la tela in numerose occasioni espositive, divulgandone l'immagine anche a livello popolare fino a quando non entra a far parte della raccolta di Carlo Sacchi, che l'acquista nel 1919 per la somma di centomila lire. Venduta all'asta nel 1927 insieme alle altre opere della Collezione Sacchi, la tela viene comperata dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.
(fonte: Sergio Rebora in edixxon.com)
Note:
Apparsa nel 1899 alla III Esposizione internazionale d’arte della città di Venezia l’opera è accolta da una critica poco entusiasta sia per il soggetto, di cui non si coglie il significato simbolico, sia per la resa pittorica a colori divisi. Sarà il mercante d’arte Alberto Grubicy, artefice insieme al fratello Vittore della diffusione in Italia della pittura divisionista, a sostenere il valore del dipinto proponendolo in successive esposizioni, tra cui quella di Monaco nel 1901 e la personale allestita a Venezia quello stesso anno. Nel 1919 entra nella collezione di Carlo Sacchi accanto ad altri capolavori del pittore e ad opere anch’esse divisioniste di Vittore Grubicy, Emilio Longoni e Giuseppe Pellizza per essere infine acquistato nel 1927 in occasione della vendita all’asta che disperse la raccolta milanese. La Cassa di Risparmio deliberò per il dipinto la spesa di 170.000 lire stabilendo con il collezionista che una parte consistente della cifra venisse devoluta in beneficenza agli istituti per la cura della tubercolosi “Villa dei Pini” di Urago d’Oglio e “Opera Leone XIII” di Chiavari.
Previati svolge un tema iconografico presente fin dalla pittura decorativa del Rinascimento reinterpretandolo e traendo ispirazione, anche nel titolo, dall’omonimo e allora celebre balletto del terzo atto della Gioconda, opera composta da Amilcare Ponchielli su libretto di Arrigo Boito, messa in scena per la prima volta a Milano nel 1876 e ispirata a sua volta a un dramma di Victor Hugo.
Nel dipinto dodici figure femminili raffiguranti le Ore e personificanti nella mitologia le stagioni, danzano fra il sole e la terra in uno spazio cosmico inondato di luce, descrivendo un cerchio che allude al continuo e infinito susseguirsi del giorno e della notte. La danza diventa quindi l’allegoria del tempo come legge che governa la vita e nella traduzione pittorica divisionista essa allude anche all’idea di un universo percepito come pura luce e pura musica, concetto ricorrente nel simbolismo e, in particolare, nella poesia di Baudelaire e Mallarmé. Il tema non era nuovo tra i pittori divisionisti: lo aveva già affrontato nel 1888 Giovanni Segantini in Le ore del mattino (Milano, collezione privata) e lo stesso Previati tornerà a elaborarlo negli anni seguenti in opere come il trittico Il Giorno (Milano, Camera di Commercio, dell’Industria e dell’Artigianato).
Dal novembre 2011 l’opera è visibile nell’allestimento delle Gallerie d’Italia a Milano.
Bibliografia:
- Terza Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia. Catalogo illustrato, Premiato Stabilimento di Carlo Ferrari, Venezia, 1899, n. 30, p. 72.
- Ugo Fleres, III Esposizione Artistica Internazionale di Venezia, Società Editrice Dante Alighieri, Roma, 1899, p. 54.
- Vittorio Pica, L'arte mondiale a Venezia nel 1899, numero straordinario di “Emporium”, Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Bergamo, s.d. [1899], p. 124, ill., p. 125.
- IV Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia. Catalogo illustrato, Premiato Stabilimento di Carlo Ferrari, Venezia, 1901, n. 21, p. 151.
- Offizieller Katalog der VIII. Internationalen Kunstausstellung im Königlichen Glaspalast. München 1901. Illustrierter Katalog, Rudolf Mosse, Monaco, 1901, n. 2087, p. 148 (Tanz der Stunden).
- Domenico Tumiati, Artisti contemporanei: Gaetano Previati, in "Emporium. Rivista illustrata di arte, letteratura, scienza e varietà", vol. XIII, n. 73, Istituto Italiano di Arti Grafiche, Bergamo, gennaio 1901, pp. 24-25, ill. p. 25.
- Catalogo delle esposizioni collettive di G. Previati, E. Gola, L. Conconi, A. Tominetti, C. Fornara, F. Minozzi, C. Maggi, C. Ravasco, Gottardo e Mario Segantini nel palazzo della Società di Belle Arti in Milano, catalogo della mostra a cura della Galleria d'Arte Moderna di Alberto Grubicy, Milano, Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, dicembre 1902 – gennaio 1903, Tipografia G. Martinelli e C., Milano, s.d. [1902], n. 27, p. 28.
- Alfredo Melani, An italian painter: Gaetano Previati, in "The Studio. An illustrated magazine of fine & applied art", vol. 27, n. 115, Londra, 15 ottobre 1902, p. 56, ill. p. 51 (La Danse des Heures).
- Achille Locatelli Milesi, L'opera di Gaetano Previati, Casa Editrice L. F. Cogliati, Milano, 1906, p. 24, ill. s.p.
- Esposizione di duecento opere di Gaetano Previati nel palazzo della Società per le Belle Arti in Milano. Gennaio – febbraio 1910. Catalogo, catalogo della mostra, Milano, Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, gennaio – febbraio 1910, Capriolo & Massimino, Milano, 1910, n. 15, s.p.
- Guido Marangoni, Il pittore dell'anima e della luce (Gaetano Previati), Capriolo & Massimino, Milano, 1910, p. 21.
- Questa mostra di Gaetano Previati attuarono la Società per l'arte sua e l'Associazione lombarda dei giornalisti, a glorificarne in eterno il genio spento e per carità umana, catalogo della mostra promossa dal Pro Tubercolosario di Cuasso al Monte, Milano, Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, 5 giugno – 5 luglio 1919, Casa Editrice Bestetti & Tumminelli, Milano, 1919, n. 3, p. 25.
- L. G., La mostra di Gaetano Previati alla Permanente di Milano, in “Emporium. Rivista mensile illustrata di arte, letteratura, scienza e varietà”, vol. XLIX, n. 294, Istituto Italiano di Arti Grafiche, Bergamo, giugno 1919, p. 349.
- Nino Barbantini, Gaetano Previati, Casa Editrice D’Arte Bestetti e Tumminelli, Roma-Milano, 1919, p. 127, ill. n. 35, s.p.
- Carlo Bozzi, Necrologio. Gaetano Previati, in "Emporium. Rivista mensile illustrata di arte, letteratura, scienza e varietà”, vol. LI, n. 306, Istituto Italiano di Arti Grafiche , Bergamo, giugno 1920, p. 320, ill. p. 316.
- Giorgio De Chirico, Gaetano Previati, in “Il convegno. Rivista di letteratura e di arte”, a. I, n. 7,, Milano, agosto 1920, p. 36, ill. p. 33.
- Guido Marangoni, Maestri contemporanei dell’arte italiana. Prima serie. Alciati, Bazzaro, Bistolfi, Boito, Carcano, Dall’Oca Bianca, Gemito, Grubicy, Mancini, Michetti, Previati, Tito, Istituto Italiano di Arti Grafiche Editore, Bergamo, s. d. [1922-1923], p. 135, ill. p. 133.
- Ugo Ojetti, Ritratti d'artisti italiani, seconda serie, Fratelli Treves Editori, Milano, 1923, p. 33.
- La Raccolta Carlo Sacchi, introduzione di Vittorio Pica, catalogo della vendita all’asta, Milano, Galleria Pesaro, aprile 1927, Bestetti & Tumminelli, Milano-Roma, s.d. [1927], p. 16, n. 68, p. 19, ill. n. 1, s.p.
- Mostra commemorativa del cinquantenario, catalogo della mostra, Milano, Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, dicembre 1934, Tipi del Comm. Enrico Gualdoni, Milano, 1934, n. 111, p. 24.
- Severino Pagani, La pittura lombarda della scapigliatura, Società Editrice Libraria, Milano, 1955, p. 427, ill. p. 428.
- Enrico Piceni – Mia Cinotti, La pittura a Milano dal 1815 al 1915, in Storia di Milano, vol. XV, Fondazione Treccani degli Alfieri per la Storia di Milano, Milano, 1962, p. 597.
- Teresa Fiori, Archivi del divisionismo, Officina Edizioni, Roma, 1968, vol. II, n. III.440, p. 65, ill. n. 854, s.p.
- Enrico Piceni – Mario Monteverdi, La pittura lombarda dell'Ottocento, Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, Milano, 1969, t. I, p. 95, t. II, ill. n. 218, s.p.
- Gianna Piantoni, Nota su Gaetano Previati e la cultura simbolista europea, in Divisionismo italiano, catalogo della mostra, Trento, Palazzo delle Albere, 21 aprile – 15 luglio 1990, Electa, Milano, 1990, p. 237 (La danza delle Ore), ill. p. 235 (Le Ore).
- Isabella Marelli, Gaetano Previati, in Enrico Castelnuovo, a cura di, La pittura in Italia. L'Ottocento, vol. II, Electa, Milano, 1991, p. 976.
- Lost Paradise: Symbolist Europe, catalogo della mostra, Montreal, The Montreal Museum of Fine Arts, 8 giugno – 15 ottobre 1995, The Montreal Museum of Fine Arts, Montreal, 1995, n. 328, p. 520, ill. n. 66 (The Dance of the Hours).
- Sergio Rebora, Gaetano Previati, Danza delle ore, in Tesori d'arte delle banche lombarde, Associazione Bancaria Italiana, Milano, 1995, n. 631, p. 329, ill.
- Gianna Piantoni, Gaetano Previati. La Danza delle Ore, in Dei ed eroi. Classicità e mito fra '800 e '900, catalogo mostra, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 15 marzo – 30 maggio 1996, Edizioni De Luca, Roma, 1996, n. 54 pp. 155-156, ill.
- Sergio Rebora, Gaetano Previati, Danza delle ore, in Carlo Pirovano, a cura di, Luci e colori del vero. Genti e paesi nella pittura veneta e lombarda dalle collezioni Ambroveneto-Banca Intesa e Fondazione Cariplo, catalogo della mostra, Monza, Serrone della Villa Reale, 20 novembre 1998 – 24 gennaio 1999, Electa, Milano, 1998, n. 74, p. 141, ill.
- Gianna Piantoni, La danza delle Ore, in Fernando Mazzocca, a cura di, Gaetano Previati. Un protagonista del simbolismo europeo, catalogo della mostra, Milano, Palazzo Reale, 8 aprile – 29 agosto 1999, Electa, Milano, 1999, n. 27, p. 142, ill.
- Sergio Rebora, Gaetano Previati, Danza delle ore, in Sergio Rebora, a cura di, Le collezioni d’arte. L’Ottocento, Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, Milano, 1999, n. 206, pp. 305-306, ill. pp. 304-305.
- Luciano Alberti, I macchiaioli e la musica, in I Macchiaioli. Sentimento del vero, catalogo della mostra, Roma, Chiostro del Bramante, 11 ottobre 2007 – 3 febbraio 2008, Silvana Editoriale, Milano, 2007, p. 70.
- Vivien Greene, Divisionism/Neo-impressionism: Arcadia & Anarchy, catalogo della mostra, Berlino, Deutsche Guggenheim, 27 gennaio – 15 aprile 2007, New York, Salomon R. Guggenheim Museum, 27 aprile – 6 agosto 2007, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, 2007, n. 35, pp. 124-125, ill.
- Anna Villari, La danza delle Ore, in Maria Vittoria Marini Clarelli – Fernando Mazzocca – Carlo Sisi, a cura di, Ottocento. Da Canova al Quarto Stato, catalogo della mostra, Roma, Scuderie del Quirinale, 29 febbraio – 10 giugno 2008, Skira, Milano, 2008, n. 122, p. 336, ill.
- Anima del fuoco. Da Eraclito a Tiziano, da Previati a Plessi, catalogo della mostra, Milano, Palazzo Reale, 6 marzo - 6 giugno 2010, Fondazione DNArt, Milano, 2010, ill. pp. 27 (particolare), 31.
- Matteo Piccioni, Gaetano Previati. La Danza delle Ore, in Maria Teresa Benedetti, Stefania Frezzotti, Robert Upston, a cura di, Dante Gabriele Rossetti, Edward Burne-Jones e il mito dell’Italia nell’Inghilterra vittoriana,catalogo della mostra,Roma,Galleria Nazionale d’Arte Moderna,24 febbraio-12 giugno 2011, Electa, Milano, 2011, n. 106, p. 287, ill. p. 288.
- Paola Segramora Rivolta, in Fernando Mazzocca, a cura di, Da Boccioni a Canova. Le collezioni della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, Skira, Milano, 2011, n. XII.189, pp. 248-249, ill.
- Fernando Mazzocca, a cura di, Liberty. Uno stile per l’Italia moderna,, catalogo della mostra, Forlì, Musei San Domenico, 1 febbraio – 15 giugno 2014, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI), 2014, n. 8, p. 166 .
- Beatrice Avanzi e Guy Cogeval, a cura di, Una dolce vita? Dal liberty al design italiano (1900-1940), catalogo della mostra, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 16 ottobre 2015 - 17 gennaio 2016, Skira, Parigi-Milano, 2015, n. 24, p. 47.
- Beatrice Avanzi e Guy Cogeval, a cura di, Dolce vita? Du Liberty au Design Italien (1900-1940), catalogo della mostra, Parigi, Musée d’Orsay, 4 aprile – 13 settembre 2015, Skira, Parigi-Milano, 2015, n. 28, p. 45.
- Beatrice Avanzi, Daniela Ferrari e Fernando Mazzocca, a cura di, Del divisionismo al futurismo. El arte italiano hacia la modernidad, catalogo della mostra, Madrid, Fundacion MAPFRE, 17 febbraio -5 giugno 2016, Fundación MAPFRE, Madrid, 2016, n. 36, pp. 170-171.
(fonte: Laura Casone in www.artgate-cariplo.it)