Jacque, Charles
Nel 1830, dopo un'infanzia difficile, Jacque inizia il suo apprendistato all'età di diciassette anni presso un incisore di carte geografiche e impara la tecnica dell’incisione a puntasecca. Quello stesso anno, produce la sua prima incisione, una copia di una testa da Rembrandt.
Deluso dal suo apprendistato, in quello stesso anno si arruola nell'esercito e partecipa all’assedio della città di Anversa durante la rivoluzione belga. Durante il servizio militare fa alcuni schizzi e disegni che in seguito tenta di pubblicare e si ritiene che abbia presentato due lavori al Salon del 1833 a Parigi.
Si congeda dall’esercito nel 1836 e riprende la sua formazione artistica come autodidatta.
Nel 1838, dopo un soggiorno di due anni a Londra, dove ha realizzato una serie di xilografie per illustrare un’edizione delle opere di Shakespeare, Jacque torna in Francia con una solida reputazione di incisore.
Compie frequenti viaggi in Borgogna, dove i suoi genitori si erano stabiliti nel 1830; i paesaggi rurali, gli interni delle fattorie e gli animali divengono i suoi soggetti preferiti.
Benché ben noto come incisore, dal 1845 Jacque si rivolge sempre più alla pittura. È in questo periodo che scopre Barbizon e i suoi dintorni. Incantato, vi si stabilisce nel mese di agosto 1849 con il suo amico Millet, anche per sfuggire all'epidemia di colera che ha colpito Parigi. Dipingendo quasi esclusivamente nei dintorni di Fontainebleau, Jacque approfondisce sempre più gli studi sugli animali nelle fattorie locali e diviene noto per i suoi soggetti bucolici, come pollai, porcilaie e greggi di pecore al pascolo.
Oltre alla pittura, Jacque è anche famoso per le sue acquaforti e incisioni. Lui, insieme a Félix Bracquemond e Felix Buhot, è accreditato della rifioritura nel XIX secolo delle tecniche di incisione del XVII secolo. Nel 1841 pubblica una serie di incisioni con Louis Marvy, proseguendo con una serie di incisioni basate sulle opere di Adriaen van Ostade, dopo di che comincia a creare incisioni originali. Charles Baudelaire disse di lui: "La nuova reputazione del signor Jacque continuerà a crescere sempre, speriamo. Le sue incisioni sono molto audaci e il suo soggetto è ben concepito. Tutto ciò che Mr. Jacque fa sul rame è pieno di una libertà e una franchezza che ricorda gli Antichi Maestri."
Henri Béraldi ha distinto due periodi nella carriera di Jacque. Il primo con la creazione di vignette più spontanee ispirate agli olandesi. Il secondo, per il quale è più famoso, quando produce tavole più grandi che, secondo Fanica, sono "segnate dal carattere olandese della sua opera".
Jacque ha anche illustrato numerosi libri, tra gli altri Vicar of Wakefield di Oliver Goldsmith; Paul et Virginie (1838); Picturesque Greece di Christopher Wordsworth (1836-1838); Opere di William Shakespeare (1836-1838); Versailles ancien et moderne di Alexandre de Laborde e Contes du temps passé di Charles Perrault, edito da Curmer (1843).
Realizza anche alcuni disegni per il quotidiano L'Illustration (nel 1851). Eccellente fumettista, pubblica litografie molto divertenti per The Philipon Museum e lo Charivari.
Ha scritto una delle prime monografie sull'allevamento di pollame, Le Poulailler, pubblicata dalla Maison Rustique nel 1857 e ristampata una dozzina di volte.