Il cappello viola
Note storico critiche:
In primo piano, a mezzo busto, è raffigurata una bambina con un grande cappello viola ornato da un mazzolino di fiori rossi; con la mano destra tocca la spilla che orna il colletto bianco dell'abito rosso. La sottile malinconia della fanciulla suggerisce la possibilità che si tratti di un vero ritratto in posa, anche se non necessariamente su commissione, genere abbastanza raro nella produzione di Zandomeneghi. La tecnica molto raffinata dell'opera, realizzata con la sovrapposizione di striature cromatiche diverse, suggerisce una datazione tra il 1895 e la fine del secolo. E' assai probabile che l'artista abbia iniziato a trattare in modo autonomo il fortunato tema delle "fillettes" dopo il contratto con la Galleria parigina di Durand-Ruel, in parallelo con Renoir. L'opera, con la brillante lavorazione dei colori a pastello, rappresenta uno splendido esempio della sgargiante tavolozza di Zandomeneghi, parte del suo retaggio veneziano, e del suo grado di maestria nell'uso del "metodo del colore a secco".
(fonte: Museo Civico di Palazzo Te, Mantova)