Giardino alla Colma
Mostre:
- Angelo Morbelli 1853 - 1919, Milano, Galleria d'Arte Moderna, 15 marzo - 16 giugno 2019.
Note critiche:
Morbelli accompagnò sempre alla normale residenza a Milano dei lunghi periodi di soggiorno estivo nella casa di famiglia alla Colma di Rosignano, nel Monferrato, che costituì uno dei luoghi privilegiati di sperimentazione di una pittura en plein air e di ricerca di una maggiore verità di luce e di colore, specie nelle ombre che risultano in generale azzurrate. La consuetudine di riprendere anche a distanza di anni i medesimi soggetti approda nei numerosi paesaggi della Colma a una sorta di diario intimo, visivo ed emozionale, che lega in stretto rapporto i singoli episodi. È un continuo, paziente, meticoloso lavoro di mente e di pennello, un argomentare cavilloso e perfino ossessivo su un tono, una sfumatura, un tocco di colore: motivo ispiratore è proprio il desiderio di rendere il vero in tutta la sua immediatezza, ma senza tralasciare la tecnica, che l'artista ritiene la più ardua, ma anche la più adatta all'effetto da raggiungere. Nell'aspirazione di dare a un paesaggio non solo le immagini di un attimo, ma tutto un insieme di attimi, il pittore esprime il meglio di sé, la sua tenace tensione verso il vero, la sua ansia di infinito.
La tela, datata 1911, si pone cronologicamente a metà strada tra l'Angolo di giardino della collezione Giannone di Novara del 1910 e quello omonimo dei Musei Civici di Roma del 1912. Nel loro insieme, queste opere offrono uno splendido esempio nella accentuata luminosità tradotta in una vibrante tessitura di colori, per la cui esecuzione ormai da tempo Morbelli aveva adottato una serie di pennelli non solo di diversa consistenza ma anche di fattura particolare, sforbiciando in poche punte le setole per ottenere effetti di striatura più regolari, mentre al contempo graffiava anche la superficie con una specie di pennello a punte rigide per esaltare il contrasto fra il colore steso come base di fondo e quelli della tessitura superficiale. Anche questa cura particolare dimostra l'impegno di Morbelli nei confronti della tecnica pittorica, con uno scrupolo che risaliva nel tempo e che è puntualmente documentato non solo nei noti scambi epistolari con Grubicy o Pellizza ma anche con l'agente della casa parigina Lefranc nella sede di Marsiglia, punto di riferimento della casa per il mercato italiano, sia per l'acquisto di pennelli, sia per le informazioni fornite sui colori. Elemento portante della composizione è l'equilibrarsi di ritmi orizzontali con l'albero a destra, che tuttavia non diviene rigido asse di simmetria. Il divisionismo applicato sapientemente a piccole linee nel sentiero del giardino, diventa picchiettatura sottile nella linea dei colli all'orizzonte, ottenendo così tutto un vibrare di luci calde e fredde elegantemente decorativo.
(fonte: Museo dei Cappuccini, Milano)