Bonnat, Léon

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Cognome: 
Bonnat
Nome: 
Léon Joseph Florentin
Luogo di nascita: 
Bayonne
Data di nascita: 
1833
Luogo di morte: 
Monchy-Saint-Eloi (Oise)
Data di morte: 
1922
Nazionalità: 
Francese
Biografia: 

 

Léon Bonnat, allievo di Madrazo a Madrid, poi di Cogniet a Parigi, viaggiò in Italia, grazie alle borse di studio della città natale, per studiare l’arte del Rinascimento. Tuttavia i suoi esordi furono influenzati dalla pittura spagnola, soprattutto nelle sue tele religiose, vicine a Ribera (il Riscatto dei galeotti da parte di san Vincenzo di Paola, 1865: Parigi, chiesa di Saint-Nicolas-des-Champs) e, piú tardi, nelle decorazioni murali (Martirio di san Dionigi, 1885: Parigi, Panthéon). Dopo una breve fase orientalista molto brillante (Dal barbiere orientale, 1872: Mosca, Museo Pushkin), si dedicò al ritratto (Ritratto di Mme Ehrler, 1880: Parigi, Petit-Palais), ed eseguí le effigi ufficiali di tutte le personalità della terza Repubblica (Thiers, 1877: Bayonne, Museo Bonnat). Malgrado il troppo bitume e le pose solenni, le sue tele serbano una solida maestà, per l’esatta rassomiglianza, il colore scuro e l’illuminazione violenta (il Cardinal Lavigerie, 1888: Versailles). Grazie al grande successo nell’ambiente borghese, Bonnat venne nominato accademico nel 1881, e nel 1905 direttore dell’Ecole des beaux-arts. Il Museo Bonnat a Bayonne conserva una serie molto completa di suoi dipinti. Mentre riscuoteva il massimo successo come ritrattista mondano, tra il 1875 e il 1880, Bonnat si costituiva una grande collezione di opere d’arte, inaugurata con l’acquisto di una sanguigna di Michelangelo: Adamo ed Eva. La sua collezione fu una delle piú importanti dell’epoca. Per iniziarla e proseguirla si valse dei consigli di His de La Salle. La sua collezione, a parte tre donazioni al Louvre nel 1912, 1919 e 1922, formò il museo di Bayonne, inaugurato nel 1923; dipinti, disegni, sculture e un gran numero di oggetti d’arte e di archeologia (medaglie, arazzi e incisioni). In tale museo, che reca il nome del suo mecenate, si trovano diverse vestigia delle civiltà dell’Egitto e della Grecia antica, nonché dell’arte vetraria islamica. La scultura è rappresentata da opere gotiche e rinascimentali. Il complesso piú notevole, per l’epoca moderna, è costituito da 59 studi e piccoli bronzi di Barye, che attestano l’ammirazione nutrita da Bonnat per questo pittore e scultore di animali. Le principali scuole europee di pittura sono rappresentate da opere di grandi maestri: Daddi per l’Italia, Ribera, Goya e El Greco per la Spagna, Van Dyck e Rubens per le Fiandre, Lawrence, Constable e Reynolds per l’Inghilterra. La pittura francese del XIX secolo occupa un posto privilegiato, con opere importanti di Géricault, Delacroix, Degas, Puvis de Chavannes (Dolce Paese), e un eccezionale complesso di lavori di Ingres. Soprattutto nell’acquisizione di disegni Bonnat diede prova di grandissima passione: cercando sulle prime disegni di maestri italiani come fra Bartolomeo (25 disegni, oggi a Parigi al Louvre), Pollaiolo (23 disegni), Leonardo, Raffaello e Michelangelo, aprí presto le sue cartelle ai maestri nordici; possedeva una serie impressionante di 34 Dürer, tra cui il celebre Ritratto di Erasmo (Parigi, Louvre). La donazione a quest’ultimo museo, nel 1919, comportava non meno di 89 disegni di Rembrandt e della sua scuola. I disegni francesi costituiscono, quanto meno per il numero, la parte maggiore della collezione; uno dei capolavori è il Ritratto della famiglia Stamati di Ingres (oggi a Parigi, Louvre); quindici altri disegni di questo maestro, che Bonnat amava appassionatamente, si trovano a Bayonne.

(fonte: Claude Pecquet in Storia dell'Arte Einaudi)