Baertsoen, Albert
Albert Baertsoen, figlio di un industriale di successo ed eccellente musicista, é allievo ed amico di Gustave Den Duyts (1850-97) e, più tardi, alla Accademia di Gand, di Jean Delvin (1853-1922). Partecipa alla società di mostre d'arte L'Essor a Bruxelles ed anche ai saloni triennali che si tenevano a rotazione a Bruxelles, Anversa e Gand. Fra le sue prime opere più importanti è da annoverare La Schelda a Dendermonde (1887; Gand, Museum vor Schone Kunsten), che dipinge accanto a Isidore Meyers (1836-1917) e Franz Courtens in uno stile realista caratteristico della scuola di Dendermonde. Nel 1889-90 frequenta lo studio di Alfred Roll a Parigi, qui incontra Jacques-Emile Blanche e Charles Cottet ed entra in rapporti particolarmente stretti con Frits Thaulow, Emile-René Ménard e Edmond Aman-Jean. Espone regolarmente al Salon di Parigi. Anche se Baertsoen è considerato uno dei primi impressionisti belgi, non è ascrivibile a nessuna scuola in particolare. É più di un pittore paesaggista, egli riesce ad evocare attraverso la raffigurazione del mondo naturale un sentimento di malinconia e di rassegnazione. Dipinge strade silenziose, rocce, fiumi e canali a Bruges, Liège, Nieuwpoort, Diksmuide e Londra, dove egli soggiorna durante la Prima Guerra Mondiale.
Le sue pitture più importanti, tuttavia, sono state ispirate dalla sua città natale, Gand, di cui ha sviluppato un ritratto notevole nel corso degli anni in opere come le Chiatte sotto la neve (1901) e Gand di sera (1903, entrambi a Bruxelles, Museo d'Arte Moderna). Tecnica spontanea, grande delicatezza di sfumatura, profonda sincerità come pure una certa qualità meditativa caratterizza il suo lavoro, che è limitato nella quantità. Baertsoen ha svolto un ruolo importante vita culturale belga della sua epoca ed è entrato nella Accademia Reale di Belle Arti nel 1919.