Anker, Albert
Albert Anker, di estrazione borghese, nel 1854 abbandonò gli studi di teologia entrando, a Parigi, nella bottega di Gleyre. Attratto dalla pittura di storia (Lutero al monastero di Erfurt, 1861, Bern, Kunstmuseum), trovò peraltro assai presto, per influsso dei pittori di genere tedeschi e dell’arte di Chardin, i temi cui restò fedele per tutta la sua carriera: scene di paese, figure di bambini e di vecchi, nature morte. Apparentemente molto vicino a Courbet e Millet, Anker non fa tuttavia parte del realismo di cui egli ignora la crudezza e le inquietudini sociali. Le sue scene di genere (Bambini sull’altalena, 1890: Winterthur, Fond. O. Reinhart) e i suoi ritratti di bambini (Louise, 1874: ivi), descrivono un'esistenza morale idilliaca dove tutto è calma, grazia ed innocenza. Artista profondamente radicato nella tradizione, ha lasciato anche alcuni schizzi di paesaggio di vivace spontaneità oltre a pitture su maiolica e delle incisioni su legno di grande potenza decorativa. È rappresentato nei musei di Basilea, Berna e Zurigo.