Aman-Jean, Edmond

Edmond Aman-Jean, foto del 1918 dell'agence Meurisse
Cognome: 
Amand
Nome: 
Edmond Jean François
Alias: 
Aman-Jean Edmond
Luogo di nascita: 
Chevry-Cossigny (Seine et Marne)
Data di nascita: 
1858
Luogo di morte: 
Parigi
Data di morte: 
1936
Nazionalità: 
Francese
Biografia: 

 

Simon Lucien (1861-1945), Portrait d'Aman-Jean | Ritratto di Aman-Jean, XX secolo, Dipinto, Olio su tela, 120 x 88 cm, Pau, Musée des Beaux-ArtsEdmond Aman-Jean, pittore francese, scolaro di Ernest Hébert e di Luc-Olivier Merson, cominciò ad esporre nel 1885, e dal 1890 è membro della Secessione, che, con Rodin, Meissonnier, Carrière e Puvis de Chavannes, fondò la Société nationale des beaux arts poi detta Salon du Champ de Mars.
Nel 1922, con Albert Besnard, Maurice Denis e G. Desvallières, fondò la Nouvelle sécession, detta Salon des Tuileries.
È artista d'ispirazione mistica e raffinata in contrapposto al verismo che trionfava verso il 1880.Dora Hitz (German, 1856–1924), Der Maler Edmond Aman-Jean im Malerkittel  | Il pittore Edmond Aman-Jean in camice, 1889, Olio su cartone, 57 x 36 cm., Coll. priv.
Le sue prime opere (S. Giuliano l'ospitaliero del 1883, nel Museo di Carcassonne) risentono dell'influenza di Puvis de Chavannes e dei preraffaelliti e rivelano una tendenza nettamente idealistica e religiosa.
Il suo Ritratto di donna del 1904 (Parigi, Musée d'Orsay), può dirsi forse il suo capolavoro, e merita di rimanere fra i pezzi cosiddetti "classici", come il meraviglioso Ritratto di donna di Victor Mottez, al Louvre.
Da quel tempo l'artista si è occupato soprattutto di composizioni decorative sul genere delle fêtes galantes del sec. XVIII; fantasie delicate in toni smorti, azzurri e viola sbiaditi, ori e rossi attutiti, che dànno un'impressione di grazia malinconica.
Profili di donne sotto l'ombra di antichi parchi, sulla riva di stagni crepuscolari, forme mosse eppur languide, tonalità smorzate, paesaggi romantici come quelli dei vecchi arazzi, una specie di poesia sognatrice, fatta di rimpianti, di desiderî delusi e di nostalgie, formano l'atmosfera speciale di queste pitture, piene di segreti, di sospiri soffocati e di sogni; ma sogni d'una felicità impossibile a realizzare.
Potrebbe dirsi che pitture come L'attente (L'attesa) e La confidence (La confidenza), al Musée des Arts Décoratifs, e The mirror in the vase (Lo specchio nel vaso), al Carnegie Museum of Art di Pittsburgh, siano la traduzione in pittura della poesia di Verlaine o della musica di Debussy.


Bibliografia:

  • Beaunier, Art et décor, XI, 1902, p. 133.
  • Meier-Graefe, Entwicklungsgeschichte der modernen Kunst, Stoccarda 1904, I, pp. 227, 351.

(fonte: Louis Gillett in Enciclopedia Italiana Treccani [1939] ed Enciclopedia Treccani On line)

 


 

Georges Seurat (1859–1891), Aman-Jean | Portrait of Edmond François Aman-Jean, XIX secolo, 1882-83, Disegno, Matita Conté su carta Michallet,  62,2 x 47,5 cm, Lascito di Stephen C. Clark, 1960, New York, Metropolitan Museum of ArtEdmond Aman-Jean nel 1880 entrò, a Parigi, nello studio di Lehmann, ove incontrò Seurat, col quale condivise poi per molti anni uno studio in rue de l’Arbalète.
Fu pure allievo di Puvis de Chavannes, che assisté nei lavori per il Bosco sacro (salon del 1884).
Nel 1885 ottenne una borsa di studio per Roma, ove l’anno seguente soggiornò con Henri Martin ed Ernest Laurent.
Tornato in patria espose al salon ufficiale, poi alla Bibliothèque Nationale.
Molto legato all’ambiente simbolista (Mallarmé, Verlaine, Flaubert, Barbey d’Aurevilly, Villiers de L’Isle- Adam), partecipò ai salons dei Rosacroce dal 1892 al 1897 e disegnò il manifesto dell’esposizione del 1893.
L’influsso di Puvis de Chavannes (Santa Genoveffa, 1885: Brest) lasciò il posto nei suoi ritratti (olio e pastello) e nelle sue composizioni a un intimismo talora piuttosto realista, talora piú simbolista (Ritratto di donna (Meditazione), 1891: Cleveland, Art Museum; Ritratto di Mlle Thadée-Jacquet, 1892: Parigi, Musée d'Orsay).
Come decoratore, Aman-Jean eseguí Confidence e l’Attesa per la sala 1900 al Museo d'Arte Moderna di Parigi, e i Quattro elementi per l’anfiteatro della Sorbona nel 1912 (oggi al Dépôt des objets d’art della città di Parigi).
Gli si debbono pure alcuni testi critici (Velázquez, 1913; resoconti di salons, 1920, 1922).

(fonte: Geneviève Monnier in Storia dell’Arte Einaudi)

 


Edmond Aman-Jean, Autoritratto | Portrait par lui-même, Disegno, Bibliothèque nationale de France, Paris
Edmond Aman-Jean, Autoritratto | Portrait par lui-même, Disegno, Bibliothèque nationale de France, Paris